La Delibera 565 della Giunta della Regione Marche, approvata lo scorso 11 maggio, stabilisce protocolli di prevenzione sanitaria al COVID-19 per le attività produttive.
“Gli Operatori del Riutilizzo” ha dichiarato il Presidente di Rete ONU Alessandro Stillo “hanno appreso con sorpresa e sgomento che, senza presentare alcuna argomentazione sanitaria, la Giunta Regionale delle Marche ha deliberato il divieto di vendere merceologia usata presso mercati e fiere per la fase post-emergenziale. Le merci usate dei mercati però provengono o dall’attività di sgombero locali o dalle filiere degli abiti usati. Nel primo caso, come la stessa Delibera ammette nell’Allegato D, non c’è particolare pericolo di diffusione di contagio. Nel secondo caso, come recentemente confermato da European Recycling Industry Federation e Bureau of International Recycling, non è plausibile che l’eventuale presenza del virus sopravviva nel tempo alle fasi di raccolta, stoccaggio, selezione, distribuzione all’ingrosso e al dettaglio”.
“Quindi sulla base di quali argomenti la Regione Marche ha deciso di bloccare sine die un’attività chiave dell’Economia Circolare che offre un lavoro onesto a tante famiglie? Già in passato avevamo espresso rimostranze verso un regolamento Regionale che vieta agli operatori dell’usato profit e non profit l’ingresso nei Centri di Riuso, nonostante siano le filiere dell’usato le uniche a poter garantire importanti risultati ecologici di Riutilizzo. È evidente quindi che da parte della Regione Marche esiste un particolare accanimento contro il nostro settore, e non riusciamo a capirne le ragioni. Le leggi europee e nazionali sull’Economia Circolare sono estremamente chiare: le reti di riutilizzo vanno sostenute. Chi al posto di sostenerle le trascura o addirittura le discrimina, quando parla di Economia Circolare sta facendo solo retorica”.
Stillo conclude con una richiesta molto concreta: